Band statunitense che propone del death atmosferico molto ben fatto, bello spesso, articolato, con una buona produzione.
Sicuramente non brillano per originalità (a mio avviso Morbid Angel e Hypocrisy si sentono spesso, specie per quanto riguarda gli arrangiamenti della sezione ritmica), ma le atmosfere che gli Hath riescono a creare grazie agli interessanti intrecci chitarristici (con intenso e attento uso di dissonanze e armonizzazioni particolari) e al sapiente uso dei riverberi ci trasportano per tutti i 51 minti di questo album in un inferno oscuro e medioevale dove l’ascoltatore viene trafitto da possenti e acuminate lame.