Questo è il mio primo album solista a nome Goldenseed, risalente al 1999.
Inizialmente, il tutto era nato per recuperare in qualche modo i brani del primo demo dei Subtraction (che in seguito si sarebbero chiamati Karnak), intitolato “Eternal”, ma subito dopo tale idea venne accantonata in favore di qualcosa di molto diverso.
All’epoca ero molto affascinato dalle band che, per prime, stavano mescolando le sonorità del Black Metal scandinavo con elementi orchestrali ed elettronici, come ad esempio Emperor, Abigor, Limbonic Art e molti altri.
Così, grazie alle prime DAW che uscivano per gli hobbisti di home recording, più qualche vecchia tastiera fisica (tastiere, basso e batteria che sentite sono stati programmati e renderizzati attraverso una Roland E35), realizzai questo album.
Nonostante il peso degli anni, questo lavoro suona tuttoggi fresco e accattivante, per i miei gusti.
La voce che si sente è mia, senza alcun trucco per modificarne timbrica e tonalità: salvo qualche riverbero e compressore è tutto naturale, non credo di riuscire a farla più al giorno d’oggi :)
Probabilmente la musica più complicata che ho mai scritto finora.
Recensioni
- Metal Archives (92/100)