Band tedesca estremamente sottovalutata da collocare in quell’isolato filone nato e morto a cavallo tra la fine degli anni 80 e i primi anni del decennio successivo chiamato dalla critica “techno thrash” in cui collocherei anche band come Sieges Even, Watchtower, Confessor e Toxic.
Del succitato manipolo, forse i Mekong Delta sono i meno pirotecnici ma decisamente i più originali. Lo si intuisce dalle partiture di questo album, il terzo della loro produzione, datato 1989.
Suoni stranissimi anche per l’epoca, melodie e riff in perenne dissonanza che sembrano suonati da dei robot di plastica, arrangiamenti fantascientifici con vari cameo di strumenti dai suoni bizzarri. Una voce che sembra sempre poco incline a seguire le partiture dei suoi colleghi. Immaginate il tutto innestato su un riffing figlio del thrash più intransigente di quegli anni e otterrete un accenno di idea della proposta musicale di questi folli tedeschi.